11 Dicembre 2023
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Università di Udine, Progetto Cmr chiuderà il cantiere a fine 2024

Proseguono i lavori per la realizzazione della nuova sede del Dipartimento di Area Medica. La società di progettazione integrata seguirà anche la direzione lavori

I lavori per la realizzazione della nuova sede del Dipartimento di Area Medica dell’Università di Udine, firmata da Progetto CMR, titolare anche della direzione lavori, proseguono secondo il programma che prevede la chiusura del cantiere a fine 2024. La sfida è quella di realizzare un nuovo polo in grado di ospitare attività ad alto contenuto tecnologico, che rispetti i parametri più avanzati in tema di sostenibilità e di risparmio energetico, le norme più stringenti per quanto riguarda l’impiantistica, la sicurezza sul lavoro e in materia antisismica. La realizzazione della nuova sede del Dipartimento di Area Medica sorge su un’area libera di 33.742 mq limitrofa a piazzale Kolbe a Udine e ospiterà un complesso di 7.000 metri quadrati. L’ampia superficie costituisce il sedimento su cui è prevista l’edificazione del nuovo complesso architettonico, composto da due blocchi principali distinti che hanno l’obiettivo ambizioso di relazionarsi in maniera virtuosa con il contesto, dando vita a un campus che risponda ottimamente alle esigenze di studenti e professori e sia sufficientemente versatile, da essere vissuto da tutta la comunità cittadina.

Dall’interno verso l’esterno

 

Il primo edificio è dedicato alle aule, il secondo ai laboratori e agli uffici dei docenti, affacciati su un giardino pensile. Entrambi i corpi di fabbrica sono pensati seguendo il principio progettuale InsideOut, dall’interno verso l’esterno: partendo dalle esigenze dei futuri fruitori degli spazi si arriva ad adattare il progetto al luogo in cui sorgerà, studiando la dinamica dei flussi di persone, informazioni, energie e idee, sino a coinvolgere gli elementi naturali del sito. L’assetto dell’edificio lo rende flessibile e modificabile nel tempo. L’architettura ha un disegno essenziale che valorizza gli elementi costruttivi prefabbricati e il ritmo delle aperture; la pensilina di accesso e le scale di sicurezza esterne completano l’edificio da un punto di vista funzionale e lo caratterizzano nella sua struttura compositiva attraverso l’uso del colore.

Rafforzare il concetto di campus

 

La nuova sede del Dipartimento di Area Medica e dei relativi corsi di laurea dell’Università degli Studi di Udine rappresenta un intervento teso ad influenzare il prossimo sviluppo del quartiere e della città, oltre a proiettare Udine nel novero dei contesti che produrranno innovazione scientifica ai più alti livelli europei. Da un punto di vista ambientale questo intervento è pensato, nella sua interezza, in modo da preservare al massimo l’equilibrio naturale del sito. Percorsi, aree di soste e parcheggi, come gli edifici stessi sono concepiti per minimizzare il proprio impatto e massimizzare la superficie a verde nel totale rispetto delle essenze arboree esistenti. Sarà proprio il verde, con i suoi giardini, a rafforzare il concetto di campus, dando vita e forma a questa nuova giovane e vibrante comunità.

Certificazioni “verdi”

 

Il progetto architettonico è anche coerente con i principi guida dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) oltre che con i criteri di valutazione dei principali protocolli di certificazione ambientale, confermando di poter raggiungere un elevato livello di sostenibilità. In particolare, gli edifici verranno certificati LEED secondo Rating System Building Design and Construction for New Construction e CasaClima, che attesta le caratteristiche energetiche, la sostenibilità e la qualità di un edificio in linea con la Direttiva del Parlamento Europeo sulla prestazione energetica nell’edilizia (2010/31/UE). Un progetto che sostiene una formazione all’avanguardia in un ambiente interamente concepito per essere altamente sostenibile dal punto di vista ambientale e incentrato sul benessere psico – fisico di chi lo abiterà e lo vivrà quotidianamente. Massimo Roj, CEO e founder di Progetto CMR: La progettazione sostenibile mette al centro dell’attenzione l’essere umano, ossia colui che sarà il reale fruitore degli spazi progettati. Esiste un legame emotivo tra gli uomini e gli spazi che abitano, siano essi una città, un quartiere, un luogo di lavoro o una casa. Ma per generare un clima positivo di identificazione e ispirazione non basta un semplice progetto architettonico. E’ necessario dare vita ad un’idea progettuale articolata, capace di fornire una soluzione completa e personalizzata. Un’idea che possieda un’anima e che combini architettura, ingegneria e design”.

 

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