24MAX, società di mediazione creditizia del Gruppo RE/MAX, ha rilasciato il Credit Report 2023 che contiene un bilancio del 2022 e una previsione del mercato creditizio per l’anno in corso. Nel Report vengono analizzati gli andamenti del mercato messi a confronto con i dati registrati dall’Ufficio Studi di 24MAX sulla base del transato reale. Vediamo insieme i risultati principali della ricerca.
Contrazione dei volumi e aumento dei contratti
Il biennio 2020-2021 è stato caratterizzato da un dinamismo fin “troppo esuberante”, frutto di un mix di ingredienti ormai noti, a partire dai tassi ai minimi storici unitamente alla rilassatezza delle banche rispetto ai requisiti richiesti per ottenere un mutuo, fino alle agevolazioni governative e alle nuove esigenze abitative nate dalla pandemia. Per il 2023, secondo le analisi svolte dal Centro Studi di RE/MAX Italia, si prevede una contrazione del transato di circa l’8/9% rispetto al 2022, ma con un numero di compravendite superiori al 2019. “L’andamento del real estate residenziale, ovviamente, avrà ricadute sul mercato creditizio. La contrazione prevista per il mercato immobiliare implicherà ovviamente una leggera riduzione dell’erogato da parte delle banche”, afferma Marco Boidi, Head of Sales Network di 24MAX. Per il primo semestre 2023 sono previsti infatti nuovi aumenti da parte della BCE con ricadute sull’economia delle famiglie con mutui a tasso variabile. Uno scenario che sta favorendo un ritorno al tasso fisso, che congela le condizioni allo status quo, probabilmente per rispondere anche a una necessità emotiva di chi accende un mutuo. La lettura dell’economia europea rimane complessa, in quanto soggetta a forze opposte e asincrone; le proiezioni presentate sono quindi soggette a un’incertezza eccezionalmente elevata, associata all’andamento dei prezzi e della disponibilità di materie prime, all’evoluzione del commercio internazionale, nonché alle ripercussioni della fase di restrizione monetaria a livello globale.
Scenario economico
L’economia globale continua a risentire dell’elevata inflazione, della forte incertezza connessa alla guerra in Ucraina e delle politiche restrittive delle Banche centrali. Sul fronte previsionale, gli esperti hanno ridimensionato le stime di crescita del Pil per l’anno in corso, rivalutando al rialzo quelle relative all’inflazione nel biennio 2023-2024. Ad aggravare lo scenario, gli annunci del consiglio direttivo della BCE relativamente a ulteriori aumenti dei tassi che verranno effettuati a un ritmo costante per favorire un ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo di medio termine. Nel nostro Paese, secondo i dati rilasciati da Banca d’Italia, i prestiti ai privati hanno rallentato, risentendo dell’indebolimento della domanda delle famiglie per l’acquisto di abitazioni e di una moderata restrizione delle condizioni di offerta. Le condizioni finanziarie più restrittive si ripercuotono sulla spesa per investimenti e sulle prospettive del settore immobiliare e creditizio.
Il rallentamento proseguirà per tutto il 2023
Negli ultimi anni il mercato immobiliare residenziale ha messo a segno risultati da record. Dalla seconda metà del 2022 si è iniziato a registrare un rallentamento che, secondo RE/MAX, proseguirà anche nel 2023. Si stanno dunque manifestando gli attesi segnali di una stabilizzazione dell’offerta a fronte di una domanda che risente del rialzo dei tassi di interesse. “Per il 2023 non prevediamo una vera crisi immobiliare perché, nonostante gli aumenti, i tassi di interesse sono a livelli ancora interessanti se comparati ai picchi raggiunti in anni passati”, commenta Dario Castiglia, CEO & Founder di RE/MAX Italia. “Il rallentamento previsto per il prossimo biennio presenterà grandi sfide, ma offrirà anche interessanti opportunità per investire nell’immobiliare. Questo perché sarà un mercato leggermente calmierato con condizioni più favorevoli per chi dispone di liquidità”. Secondo il gruppo immobiliare in franchising, infatti, il mattone si confermerà bene rifugio contro l’inflazione in un mercato più equilibrato in fase di consolidamento, con un minor numero di transazioni attese che tenderà a riallinearsi ai trend di crescita del 2019. Inoltre, si delineano nuovi desiderata tra i compratori, frutto dello scenario in cui stiamo vivendo. Da un lato, i rincari energetici hanno reso più appetibili gli immobili green con prestazioni efficienti e sostenibili. Dall’altro, lo smart working, diventato ormai strutturale, determina un interesse crescente per la connettività che deve essere garantita per rete fissa e mobile. La ricerca di immobili con specifici requisiti sarà uno dei fattori che sosterrà le compravendite immobiliari, così come gli investitori esteri interessati al nostro Paese.