nfrastrutture, mobilità, logistica. Sono questi i temi della prima uscita pubblica di Est(ra)Moenia, l’associazione di imprenditori, professionisti e studiosi nata un anno fa per unire il centro antico di Napoli all’area orientale della città. Il convegno nella sede della Apple Developer Academy di San Giovanni a Teduccio, divenuto un incubatore naturale di innovazione, tecnologica e sociale, pubblica e privata, nel Sud dell’Italia. Ricomincia da qui, dal popolare quartiere di San Giovanni, la “missione” dell’associazione presieduta da Ambrogio Prezioso, già numero uno di Confindustria Campania ed Unione Industriali di Napoli. Un messaggio di speranza, che punta un faro sulla rigenerazione. Non solo su quella urbana. «Ci sono delle patologie gravi che affliggono questo territorio – spiega Prezioso -, si chiamano dispersione scolastica, disoccupazione, sicurezza. Senza rigenerazione sociale non ci sarà alcun rilancio dell’area ad est di Napoli». Cosa serve allora? «Le tappe fondamentali – aggiunge – sono ascolto, comprensione dei problemi, condivisione e cogenerazione di contenuti». Cosa chiedono invece alle istituzioni gli imprenditori e gli stakeholder associati ad Est(ra)Moenia (il consiglio direttivo è formato, oltre che da Prezioso, da Roberto Barbieri, Carlo Borgomeo, Ennio Cascetta, Davide De Blasio, Giancarlo Schisano, Enrico Soprano e Francesco Tavassi)? «Di andare avanti con i loro investimenti – evidenzia il presidente Prezioso -, sapendo che c’è una parte privata che segue con grande attenzione ed è pronta a collaborare. Il primo grande nodo è la mobilità – rileva -, muovere organicamente persone e cose all’interno della città è un prerequisito fondamentale per qualsivoglia disegno di sviluppo». Poi bisognerà lavorare sulle “tre s”: scuola, sanità e sicurezza. E così anche Napoli est potrà ripartire. «Ma perché il miracolo accada serve il coinvolgimento di persone di buon senso, ambienti competenti e conoscenze avanzate», precisa. Di qui, qualche esempio concreto. «Il modello San Giovanni – dice Prezioso – è emblematico. Questo polo della Federico II presto raddoppierà e ad esso si sommerà quello di Agritech. Gli imprenditori però non sono stati a guardare. Il Gruppo Tavassi con Temi-Gls ha messo su un servizio di logistica che è un’eccellenza internazionale qui a Napoli est. Paolo Graziano non delocalizza, anzi rigenera il proprio stabilimento decidendone la ristrutturazione e l’ampliamento. Ce ne sono tante altre di iniziative private, per ora ancora riservate, che sono destinate ad accendere più di una speranza, creando quell’ottimismo premessa essenziale perché poi avvengano le cose».
In apertura di lavori, coordinati da Raffaele Belli, il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha citato l’insediamento dei laboratori artistici del Teatro San Carlo nell’ex Cirio di Vigliena, i progetti di rigenerazione urbana con il Pnrr nei Bipiani, ricordando la “grande attenzione per questi luoghi”. «Infrastrutture e dignità devono camminare insieme», ha aggiunto. Per Matteo Lorito invece, rettore della Federico II, «l’Università è pronta a fare la propria parte con attività, centri di ricerca, studenti», investendo in quest’area «straordinaria anche per le sue connessioni con il mare». Angelo Lancellotti, presidente Ance Napoli, ha evidenziato innanzitutto come non ci debba essere «competizione tra associazioni nell’occuparsi della città ma confronto», ribadendo poi la necessità di nuovo Piano Urbanistico Comunale «in un’ottica di proiezione moderna, di sviluppo e sostenibilità economica e sociale». A concludere il convegno una tavola rotonda con Andrea Annunziata, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale, Ennio Cascetta, già assessore regionale e docente dell’Università Mercatorum, Edoardo Cosenza, assessore alle Infrastrutture di Napoli, Bruno Discepolo, assessore all’Urbanistica della Regione Campania. L’appuntamento è ora per il prossimo 16 dicembre, quando Est(ra)Moenia tornerà a riunirsi sul tema “Il sociale, l’arte e l’architettura per la città contemporanea”.
