«Qualche settimana fa la Commissione Industria, ricerca ed energia del Parlamento Europeo ha approvato la proposta di revisione direttiva europea sulle case green. Se verrà approvata in via definitiva, la direttiva obbligherà i cittadini dei Paesi membri a rendere più efficienti dal punto di vista energetico le proprie case, in tempi molto rapidi. Ciascun proprietario di una casa in classe energetica F e G dovrà intervenire per portarla in classe E entro il 2030 e in classe D entro il 2033». Maurizio Pesenti, Network performance Manager di IAD ITALIA, multinazionale dell’intermediazione immobiliare, traccia le linee non solo delle criticità, ma anche delle opportunità prossime venture. «Stiamo già assistendo all’impatto sul mercato del valore della classe energetica, che, inevitabilmente sta incidendo moltissimo sulla valutazione degli immobili, soprattutto di quelli usati, nelle grandi città», dice.
Cosa significa, per i proprieatri di immobili?
L’adeguamento andrà a tradursi in una voce di costo rilevante per i proprietari di immobili datati, creando un fronte di spesa importante, nella maggior parte dei casi difficile da affrontare. A fronte di un possibile problema, soprattutto per le persone anziane che vivono in immobili residenziali anni 50/60, magari di grandi dimensioni, che sicuramente andranno adeguati e metteranno i proprietari di fronte all’esborso di grandi quantità di denaro, si intravede però un’opportunità. La soluzione potrebbe essere quella della vendita della nuda proprietà, opzione che creerebbe immediata liquidità, e che potrebbe permettere al proprietario di continuare a vivere nell’immobile a cui magari è affezionato.
Come credete impatterà il rialzo dei tassi a livello globale e l’inflazione sul vostro business?
Arriviamo da anni in cui il denaro aveva un costo bassissimo e accendere un mutuo non solo era più facile, ma garantiva l’accesso a prestiti con tassi di interesse oggi impensabili, fra l’1 e l’1,5%.
La variazione dei tassi a oggi ha avuto un impatto che il mercato ha ben assorbito, i mutui a tasso fisso sono tornati protagonisti e l’inflazione a quanto pare non crescerà come previsto
Il rialzo dei tassi ha fatto rallentare la domanda, chi si avvicina ad un mutuo oggi lo fa guardando il tasso fisso. La prudenza è tipica degli italiani quando si parla di aumento delle rate, ma ciò non cancella la voglia di comprare casa.
Per quanto ci riguarda la crescita della rete iad in Italia è costante e proseguirà anche con un mercato in rallentamento. Recentemente sono state integrate reti di agenti consolidate su alcune regioni strategiche, a Genova, a Roma e nelle Marche, mentre ulteriori integrazioni sono in fase di valutazione.
Come immaginate la casa del futuro?
iad ha una particolare attenzione per le nuove costruzioni, avendo gestito in questi pochi anni la commercializzazione di centinaia di appartamenti di questo tipo.
Ulteriore sforzo nei prossimi mesi sarà quello di darà alla luce importanti partnership con aziende leader del settore proprio per la gestione e la commercializzazione delle nuove costruzioni.
Si tratta di strumenti innovativi, piattaforme digitali che i nostri agenti potranno utilizzare per agevolare il processo di compravendita.
La casa del futuro inoltre dovrà avvicinarsi a un modello ideale, quello della casa ‘passiva’, senza costi per il riscaldamenti o per l’energia elettrica.
Sul come raggiungere questo traguardo dovrebbe rispondere il governo: è impensabile che questi costi debbano ricadere solo sui privati.
Come si è evoluto l’uso della tecnologia nella vostra rete di agenti e come pensate potrà farlo ulteriormente in futuro?
iad è un’azienda nata digitale, e questa caratteristica del nostro DNA ci ha permesso di crescere negli ultimi anni in maniera esponenziale.
Arrivati circa 5 anni fa in Italia, oggi sfioriamo i 600 associati e i nostri agenti hanno accesso ai migliori strumenti digitali presenti nel settore. inoltre, grazie ad alcune partnership strategiche, come quelle con euromq e casashare e allo sviluppo interno, a breve potranno utilizzare il digitale ancora di più per emergere in un mercato in veloce e costante cambiamento.
Stiamo infatti lanciando delle applicazioni innovative di cui i nostri agenti potranno usufruire nella loro attività quotidiana, accelerando alcuni processi time consuming.
In particolare è stata sviluppata un’app per cellulari che permette di ricavare la planimetria direttamente da un video.
Come deve essere l’agente immobiliare del 2023 (e anche del 2033)?
Non crediamo nella disintermediazione, l’agente immobiliare sarà sempre protagonista. Senza dubbio sarà necessario dotarsi sempre di più della tecnologia e formarsi costantemente, ponendo grande attenzione ai nuovi modelli di business che si stanno affacciando sul mercato.
Siamo dell’idea che l’aspetto umano resti al primo posto attraverso la formazione, la collaborazione e la crescita degli individui, anche se inseriti in grandi organizzazioni internazionali.
Iad ha oltre 18.000 agenti in Europa e a tutti garantisce lo stesso modello di business che li vede protagonisti e al centro dello sviluppo della rete.
Nel 2033 probabilmente l’agente sarà accompagnato da strumenti di intelligenza artificiale, ciò renderà sempre meno possibile soddisfare i nuovi clienti con metodologie antiquate. Come ci ha insegnato l’avvento della pandemia, alcuni fattori possono accelerare improvvisamente – ad es. il digital – modificando radicalmente modalità di lavoro statiche da anni.