27 Settembre 2023
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L’architetto è la figura chiave per la riqualificazione dei territori

La riqualificazione dell’Italia passa dai territori e da una figura che negli anni è stata sottovalutata come quella dell’architetto, che è stata al centro del dibattito tra o Alessandra Ferrari del consiglio nazionale Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori – CNAPPC e il sociologo Mario Abis al dibattito “Frullatore immobiliare: il futuro con (o senza) il Pnrr”. «È necessario capire – ha esordito Abis – come devono essere le città che accoglieranno i nuovi edifici e la riqualificazione. A noi mancano le grandi infrastrutture e i grandi materiali che servono per creare aree metropolitane. In Italia stiamo vivendo una situazione caratterizzata da squilibri sociali. Oggi abbiamo un problema globale di inclusione. Nel 2050 avremo più del 50% della popolazione anziana con malattie croniche. Abbiamo un problema di strutture delle famiglie che cambiano e di insoddisfazione giovanile causata dal Covid-19».

La riqualificazione dei territori devono essere fatta in modo diverso

Per risolvere i problemi la figura centrale è l’architetto.«Il valore dell’architetto fino a qualche anno fa era molto ambiguo. – continua Abis – Questo per almeno il 30% della popolazione. Pochi anni dopo c’è stato il tema del rischio sociale causato dall’angoscia della guerra. Questa stessa figura che veniva percepita cosi oggi viene considerata una figura contemporanea che combina la cultura del passato alla modernità odierna. Questa figura oggi risponde ad un bisogno e ha una grande responsabilità. Oggi è ben inserito all’interno del tema della progettazione sociale. Oggi l’architetto viene visto come una figura che deve rispondere ai bisogni sociale e conoscere la domanda. Inoltre deve essere aperto ai processi interdisciplinari. Siamo in un processo fortemente evolutivo».

Conta di più l’architetto o l’ingegnere?

Una volta l’ingegnere era più potente perché poteva progettare il futuro dell’architetto, ora sono entrambe figure fondamentali che si intersecano e attraverso una collaborazione possono portare dei cambiamenti alla riqualificazione delle città. Ora come ora la figura dell’architetto è fondamentale.

«L’architetto – dice Ferrari – è una figura ambigua e misteriosa perché ha sempre dovuto dimostrare la sua competenza tecnica. Noi dobbiamo sempre dimostrare l’efficacia del nostro progetto. L’importanza della qualità del progetto è fondamentale per portare benefici. L’approccio non può essere solo energetico. Noi stiamo lavorando perché l’approccio non può essere settoriale. Gli ordini nel nostro paese hanno lo spazio che si prendono. I cambi frequenti di interlocutori causano delle difficoltà nei portare avanti i progetti. L’ordine è un’antenna di ricezione e di trasmissione. Gli ordini sono dei presidi territoriali di cura che riportano all’amministrazione i problemi da risolvere».

 

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