2 Aprile 2023
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Costruzioni, Imprese ottimiste sul PNRR e preoccupate per il Superbonus

Secondo un’indagine di Argenta SOA, l’aumento del costo dell’energia e delle materie prime e la carenza di personale qualificato sono i maggiori timori dei protagonisti del settore. La SOA può essere parte della strategia ESG

Nonostante sia il settore che ha trainato la ripresa post pandemica, il comparto delle costruzioni vive da alcuni mesi una fase molto complessa. Per gli imprenditori, secondo un recente studio di Argenta SOA, è prioritario intervenire in materia fiscale per ripristinare il meccanismo di cessione del credito per le ristrutturazioni e rimodulare le detrazioni fiscali per un periodo di almeno dieci anni, mantenendo però quanto già previsto per il 2023. “Il tema dei bonus fiscali – dichiara Pelazzi – è una priorità e va affrontata da Governo e Parlamento con chiarezza. E’ a rischio un’intera filiera produttiva, come sottolineato anche da Ance, Confindustria e dalle principali associazioni di categoria”, ha dichiarato Giovanni Pelazzi, presidente di Argenta Soa, in occasione della presentazione del report Il settore delle costruzioni nel 2022 tra Pnrr, bonus fiscali, tassi d’interesse, capitale umano e sfide ESG, realizzato dal Centro Studi della società. La survey, realizzata su un campione di imprese con attestazione SOA e che operano sia nel pubblico che nel privato, consta di cinque domande sulla situazione attuale e sulle prospettive.

Aumento dei costi e carenza di personale qualificato

Dalle rilevazioni periodiche fatte in autunno e a gennaio dalla società, le preoccupazioni maggiori delle imprese intervistate si focalizzano prevalentemente su tre aspetti: il principale (75% delle risposte) è l’aumento del costo dell’energia, seguito da aumento dei costi delle materie prime e carenza di personale qualificato (62,5% delle risposte). “Questo stato di cose comunque pesa in maniera significativa sulle prospettive di crescita del settore e del Paese”, ha detto Pelazzi. “Sia chiaro che la decelerazione dei prezzi di alcune materie prime osservata nei mesi più recenti rappresenta un sollievo per le imprese, ma va evidenziato che i costi sono tuttora superiori dell’ordine di tre-quattro volte rispetto a quelli pre-Covid, per cui le imprese hanno bisogno di essere ancora sostenute per potere restare sul mercato”.

Grandi attese dal PNRR

“Un dato che deve far riflettere – ha dichiarato ancora Pelazzi – è quello legato alla propensione agli investimenti. I risultati mostrano una netta prevalenza di imprese (il 75%) che, rispetto a marzo, non sono intenzionate a fare nuovi investimenti. La ragione di tale decisione sta nel fatto che le prospettive economiche sono peggiorate, come si può leggere nella relativa domanda sulla tendenza del settore edile in Italia.” Dalle rilevazioni emergono però segnali di ottimismo sul PNRR. “C’è un ragionevole ottimismo – ha spiegato Pelazzi – che i lavori verranno realizzati secondo i tempi previsti, ma una parte di imprenditori ritiene indispensabile, affinché ciò si realizzi, che gli enti pubblici si organizzino e si velocizzino anche assumendo nuove risorse qualificate per potere lavorare nella gestione delle procedure relative alle gare di appalto”. “Inoltre, secondo Pelazzi, circa i due terzi degli imprenditori sostiene che sia fondamentale intervenire per rendere stabile il meccanismo di revisione dei prezzi, evitando così l’incertezza che è ormai quotidiana. Infine, la questione dei costi energetici elevatissimi per le imprese deve essere materia di intervento governativo per poter alleggerire il carico e rafforzare la liquidità delle imprese in modo da potere garantire la spesa corrente.

Il fattore SOA

Dallo studio emerge, inoltre, come per buona parte delle imprese la SOA, ovvero l’attestazione obbligatoria necessaria per partecipare a gare d’appalto e portare a termine i lavori pubblici, sia un fattore discriminante nella scelta del privato di appaltare un lavoro a un’impresa edile, consapevole del bollino di qualità e di professionalità che tale attestazione garantisce. “In un contesto che sta puntando sempre di più verso il green – ha detto Pelazzi – si presentano grandi opportunità per le imprese che sapranno allinearsi ai parametri ESG, che anche il nuovo sistema regolatorio europeo considera come uno dei driver dello sviluppo economico”. L’obiettivo per le aziende è di poter essere facilmente riconosciute come ESG compliant, ovvero rispettose dei fattori ambientali, sociali e di governance, al fine di divenire, nel contempo, soggetti privilegiati per gli investitori che, oggi più di prima, tengono in considerazione questi aspetti nella selezione delle imprese sulle quali investire.

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