2 Aprile 2023
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Digitalizzazione e nuove tecnologie, l’identikit dell’agente immobiliare 4.0

Il punto sull’evoluzione della professione raccontato dai protagonisti della sesta edizione dei Real Estate Awards organizzati da OID

Digitalizzazione e nuove tecnologie, in particolare intelligenza artificiale e machine learning, sono i mantra che i player dell’immobiliare hanno ripetuto più spesso durante gli speech in occasione dell’ultima edizione dei Real Estate Awards. Tornato dopo 3 anni di stop causa Covid, l’evento, organizzato da OID – Osservatorio Immobiliare Digitale, con il supporto di NAR e Rebi, è giunto quest’anno alla sesta edizione, e ancora una volta ha visto riunirsi su un unico palco tutti i ‘big’ del settore.
Da Idealista a Regold, sono 16 gli speaker che si sono alternati ‘on stage’, e che hanno raccontato l’evoluzione degli ultimi 12 mesi e quale sarà la possibile direzione del mercato immobiliare nel prossimo futuro. Il mercato immobiliare, perlomeno per quanto riguarda i grandi poli attrattivi del Paese, continua infatti la sua corsa al rialzo.

Un altro record di Milano

Nel 2022, a dispetto di oltre due anni di pandemia, la sola città di Milano ha segnato un nuovo record, con una crescita del 25% rispetto al 2021, oltre 30.000 compravendite e un fatturato che ha superato i 12,5 miliardi di euro.
E secondo le stime dell’Istat, nel secondo trimestre del 2022 l’indice dei prezzi delle abitazioni, acquistate per fini abitativi o per investimento, è salito del 2,3% rispetto al trimestre precedente, e del 5,2% in rapporto allo stesso periodo del 2021.

L’intelligenza artificiale al servizio del mercato

Ad aprire l’incontro, che si è tenuto presso il Grand Hotel Villa Torretta, Mario Capocaccia di idealista e Casa.it, che ha esaustivamente illustrato le potenzialità di Chat GPT nel settore e spiegato come l’IA possa trasformarsi in un partner strategico per gli agenti immobiliari, affiancandoli e non sostituendoli. Roberto Gigio, Presidente&CEO Coldwell Banker Italy ha proseguito soffermandosi sui vantaggi del ‘modello americano’ e di come quest’ultimo si concentri sulla condivisione degli stessi valori (casa, meraviglia, ingegno ed eccellenza), continuando ad evolversi per soddisfare le esigenze di un segmento in costante evoluzione.
Ilaria Profumi, Direttore EMEIA di eXp Realty, ha focalizzato l’attenzione sull’agente del futuro, sottolineando come sia necessario diversificare l’approccio al cliente, studiandone le necessità e personalizzando la customer experience in base alle singole esigenze.

Un mercato in crescita di qui a pochi anni

I dati aiutano a disegnare un quadro preciso: il valore degli immobili a livello mondiale è di 217 mila miliardi, mentre il valore del mercato globale raggiungerà gli 86,5 miliardi di dollari nel 2032, con un tasso di crescita del 16,8% fra il 2022 e il 2032. Un mercato potenzialmente vastissimo e molto remunerativo. E le aziende digitali stanno crescendo a doppia cifra: solo in Italia sono 273 le realtà digitali attive nel Real Estate (+33% rispetto al 2021). Victor Ranieri, General Manager di Casavo Italia, ha raccontato come il ruolo dell’azienda sia passato da instant buyer a market place immobiliare. Dalla fondazione a oggi l’azienda ha gestito oltre 6000 transazioni per 2 miliardi, generando oltre 10 milioni di euro in commissioni.

Maurizio Pesenti, head of network iad Italia ha puntato l’attenzione sull’immobiliare next-gen, raccontando come iad, nata 2008 in Francia, rappresenti un modello responsive rispetto all’evoluzione e ai cambiamenti del mercato. L’azienda ha portato il network marketing all’interno dell’intermediazione immobiliare, raggiungendo un fatturato
globale di 529 milioni di euro di provvigioni a giugno 2022.
Daniele Ceccarello, Head Sales di Regold, ha rivolto alla platea una semplice domanda: quanto denaro e quanto tempo si perdono in adempimenti burocratici? I dati elaborati dall’Osservatorio de IlSole24Ore riportano come il 35% del tempo lavorativo settimanale venga dedicato ad attività necessarie ma non produttive, con un’incidenza di 84 giorni all’anno. La risposta va quindi ricercata nella digitalizzazione della consulenza.
Silvia Spronelli, CEO di SoloAffitti, piattaforma dedicata alla consulenza, gestione e tutela delle locazioni, ha spostato l’attenzione sul ruolo chiave del rental property manager, evidenziando la crescita del mercato delle locazioni in Italia, anche a causa del rialzo dei tassi di interesse sui mutui e del costo degli immobili. Paolo Scalia, head of sales idealista/Data Italia è intervenuto sul processo decisionale che si cela dietro
all’acquisizione di un immobile, raccontandone i pilastri, e annunciando il lancio di un prodotto di machine learning che individua l’ “appetibilità” (indice della domanda) di un immobile fra quelli listati sui vari portali, in base alle loro caratteristiche.
Subito dopo, Paolo Bellini, responsabile sviluppo rete&Home ha snocciolato alcuni dati molto significativi relativi al tema dell’efficientamento energetico del patrimonio immobiliare italiano, sottolineando come l’Europa punti alla casa green, ovvero a emissioni pari a zero, entro il 2050. Sul piatto, ha sottolineato Bellini, ci sono 600 miliardi che verranno stanziati dall’UE nei prossimi 7 anni, e che coinvolgeranno circa 500.000 abitazioni/settimana da rinnovare in Unione Europea (circa 50.000/settimana in
Italia), per una cifra globale di 123 miliardi di euro solo nel nostro Paese. I dati di scenario per l’Italia stimano in 8,6 milioni gli edifici residenziali (80% del patrimonio nazionale) da riqualificare energeticamente, per 1 miliardo di euro di mercato potenziale (35.000 euro di media per unità immobiliare). Massimiliano Pochetti, CEO di euromq.it , ha richiamato nuovamente l’attenzione sull’importanza dei dati, che vanno calati in un contesto di consulenza professionale, ricordando come il valore di un immobile sia dato dalla sua
capacità di produrre reddito.

La tecnologia applicata all’immobiliare

“Usi e potenzialità delle automazioni nell’immobiliare” è stato il tema che Mattia Schirru, CEO onOffice Italia, ha voluto esplorare durante il suo intervento. Negli ultimi 2 anni il settore immobiliare ha subito una forte spinta verso la digitalizzazione e l’introduzione di processi automatizzati rappresentano una grande opportunità oggi e saranno parte del futuro di questo settore attraverso un continuo sviluppo che consentirà di fare sempre più cose e di farle sempre meglio.
Armando Vitali fondatore di Area C1, la prima piattaforma di servizi nel settore degli immobili commerciali, ha posto l’accento sulle potenzialità di una fetta del mercato che rappresenta il 20% del fatturato immobiliare nazionale. Secondo Vitali, sebbene negli ultimi anni l’attenzione mediatica si sia focalizzata sulla crescita dell’e- commerce, il commercio fisico in Italia ha ancora un peso preponderante, con un fatturato pari a 350 miliardi di
euro e 4 milioni di addetti. Si tratta di un segmento di sicuro interesse anche per il comparto del Real Estate: in Italia si contano infatti 3 milioni di immobili su strada (solo lo 0,1% è high street), per un fatturato potenziale di 30 miliardi di euro. L’affitto è la formula scelta dall’80% delle aziende, per un totale di 350mila locazioni commerciali
annue.

Nonostante le potenzialità, la quasi totalità degli agenti (il 98%) si contende il segmento residenziale. Resta quindi poco o per nulla presidiato il segmento degli immobili commerciali, che pure rappresenta il 20% del mercato. Se si aggiunge il fatto che le locazioni commerciali superano di 2,5 volte il fatturato di quelle residenziali, ne emerge
una proiezione base di 200mila euro di fatturato annuo per un’agenzia attiva nell’immobiliare commerciale, contro la media di 140 mila nel residenziale.

Come si approcciano i Millenials al mercato della casa

Patrick Albertengo, amministratore delegato di Reopla S.r.l, ha portato sul palco la nuova generazione dei millennials, mettendo in evidenza i valori che spingono le scelte di acquisto dei consumatori del domani. Sempre di più le nuove generazioni sono attratte da marchi che riflettono i loro valori: trasparenza, autenticità e condivisione rappresentano quindi le nuove sfide e le opportunità per le aziende che vogliono competere nel mercato del futuro.
Sul finire della giornata è tornata preponderante la tematica della tecnologia e della digitalizzazione. L’intervento di Paolo Managò CEO Agim, ha infatti evidenziato l’importanza per un’agenzia immobiliare di dotarsi di strumenti tecnologici che siano strutturati, ottimizzati e compatibili con il proprio metodo operativo per favorire la massima
resa con il minimo sforzo.

Caponigro: un settore attento alle novità

A commentare il periodo di grandi cambiamenti e di aperture alle novità del settore immobiliare è Diego Caponigro, organizzatore dell’evento e Presidente OID
“La partecipazione all’evento di tutti i principali player del settore e di oltre 300 agenti immobiliari è la riprova di un’attenzione particolare dell’intero comparto alle novità e alle prospettive che si porranno nell’immediato futuro. Siamo in una fase di grande entusiasmo ma anche di enormi cambiamenti e opportunità. Quest’edizione dei Real Estate Awards ha riunito quanti, nel mondo immobiliare, hanno l’obiettivo di farsi trovare pronti e preparati per affrontare al meglio gli scenari che verranno e di cui, già oggi, si possono leggere i primi segnali. Gli agenti immobiliari e gli operatori hanno dimostrato, ancora una volta, capacità di innovazione e la loro voglia di tenersi costantemente aggiornati”. Così ha commentato Diego.

 

Come stimi l’impatto delle nuove tecnologie sul mercato dei servizi per l’immobiliare?

L’immobiliare, quale settore centrale dell’economia di ogni paese avanzato, è sempre soggetto alle evoluzioni e ai cambiamenti tecnologici. Pensiamo, per esempio, a come l’avvento prima del web e poi degli aggregatori, abbia stravolto le modalità di ricerca e di acquisizione, nonché il lavoro stesso dell’Agente che si è trovato a dover gestire nuovi canali comunicativi. Ma anche a livello burocratico, con la crescente digitalizzazione, che rende possibile espletare le pratiche in via telematica.

Rispetto a soli 5 anni fa il numero di società digitali che operano nel real estate è aumentato in maniera considerevole. E, annualmente, ne nascono di nuove. L’ambito dei servizi immobiliari è forzatamente un’area di sviluppo e progresso tecnologico, perché tratta bisogni profondi e ha a che vedere con l’investimento più importante che una persona può fare nella vita: quello della casa. La tecnologia aiuta a snellire i processi, a renderli più sicuri, personalizzati e disponibili per una platea estesa di persone. Le nuove tecnologie avranno un ruolo destinato ad aumentare nel real estate, perché ridurranno la complessità e le difficoltà in un mercato che consta davvero tantissimi fattori.  

Come sarà l’agente immobiliare del futuro?

Sarà una figura professionale sempre più immersa nelle connessioni, sia digitali che analogiche. I mediatori del futuro, dovranno curare un crescendo di relazioni dentro e fuori dalla rete. Il digitale rappresenterà l’asso nella manica per accelerare questi legami: immagino dei professionisti multimediali, interattivi, con una presenza maggiore e consapevole online, in grado di sfruttare il potenziale della rete per espandere e coltivare i propri contatti. D’altro canto, dovranno avere ben chiaro che la loro necessaria azione digitale li faciliterà di sicuro, ma non sostituirà il fattore umano. Il rapporto agente-cliente costruito durante l’importante percorso di mediazione rimarrà centrale e, anzi, avrà un valore superiore laddove le connessioni cresceranno. Lo sviluppo di competenze negoziali e relazioni, unito a capacità di ascolto e risoluzione dei problemi, saranno le caratteristiche degli agenti che si imporranno nel mercato.

Come si stanno strutturando le reti e aggregazioni immobiliari alla luce dell’avvento delle nuove tecnologie?

La tendenza principale è quella verso una maggiore creazione di sinergie tra professionisti e professionalità, con l’adozione progressiva di nuove tecnologie nei processi lavorativi. Il real estate è un settore che ha grande sensibilità riguardo l’innovazione e storicamente ha sempre mostrato apertura in tal senso, anche se i cambiamenti non possono -forzatamente- essere immediati. I network immobiliari, così come i grandi marchi, stanno adottando nuovi strumenti integrandoli gradualmente nella quotidianità degli operatori e degli Agenti. Per fortuna il settore è consapevole che le novità possono essere imposte “dall’alto” ma hanno necessità di venire acquisite da chi, ogni giorno, lavora sul campo. Si è ben consapevoli, cioè, di non doversi far prendere dalla frenesia o dalla moda del momento. La tecnologia deve essere declinata a vantaggio del settore con adattamenti graduali, così da poter essere assorbita al meglio e volgere alla vera utilità. 

 

  

 

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